La Certosa di San Martino, tutto il fascino del monastero per un grande museo

Coeva alla Certosa di Padula, sulla collina del Vomero, la “sorella” cittadina testimonia l’espansione dell’ordine dei Certosini nella Napoli angioina.

La sua costruzione fu affidata a Tino di Camaino, ma a portarla a compimento fu Attanasio Primario. Dell’impianto originario restano i sotterranei gotici, perché la struttura subì in seguito vari rimaneggiamenti. in linea con gli stili in voga nelle diverse epoche in cui avvennero. Così, i rifacimenti barocchi tra la fine del ‘500 e il ‘600 sono evidenti nel chiostro grande e strutture annesse e negli interventi realizzati da Cosimo Fanzago tra il 1623 e il 1656 in ogni parte della Certosa, ma soprattutto nella chiesa e nell’appartamento del Vicario. La sua impronta risulta inconfondibile nelle sontuose decorazioni con marmi policromi. Il rococò fece irruzione nel ‘700, poi si aggiunsero elementi orientaleggianti, presenti nel Quarto del Priore, durante il regno di Carlo di Borbone. Lasciata dai monaci, dopo alterne vicende, nella prima metà dell’800, nel 1867 fu aperta al pubblico come museo. Il percorso di visita riguarda tutti gli spazi interni con il loro patrimonio di opere architettoniche e artistiche di valore. Si aggiungono, in esposizione, 950 dipinti della Scuola di Posillipo,ritratti dei Borbone, opere tra ‘500 e ‘600, porcellane e carrozze d’epoca. Di notevole interesse anche la Spezieria e la Farmacia antiche dei monaci.

Informazioni utili
Dal giovedì al martedì 8.30-19.00 mercoledì chiuso
Biglietto intero 6 euro, biglietto ridotto 2 euro

 

Musei

Largo S. Martino, 5, 80129 Napoli NA
Tel.: 081 229 4503