In origine, in quel sito fuori dalle mura aragonesi, ma compreso nella città in espansione verso nord durante il periodo vicereale, dovevano sorgere le nuove scuderie reali. Alla costruzione fu dato inizio nel 1585, ma senza ultimarla. Si ricordò di quella struttura incompleta l’architetto Giulio Cesare Fontana, che agli inizi del ‘600 ne progettò la trasformazione come nuovo Palazzo degli Studi, sede dell’università. L’edificio mantenne questa funzione fino al 1777, quando il trasferimento dell’università in altro luogo, lo rese disponibile per una nuova metamorfosi, firmata dagli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo Schiantarelli: adeguatamente ampliato e trasformato in museo, avrebbe garantito una degna sistemazione alla Collezione Farnese e ai tanti reperti che continuavano ad emergere dai giovani scavi nell’area vesuviana. Nel nuovo grande museo, sopraelevato di un altro piano e dalla facciata severa con lesene di piperno scuro in risalto sul caratteristico colore rosso pompeiano, furono accentrati il Museo Hercolanese dalla Reggia di Portici, il Museo Farnesiano di Capodimonte, la Libreria pubblica e le scuole di belle arti. Nel 1816 re Ferdinando I istituì ufficialmente il Real Museo Borbonico, con la raccolta completa delle opere ereditate dai Farnese. Ancora ampliato in seguito, il museo si arricchì anche di una statua di Minerva opera di Antonio Canova, situata al centro dello scenografico scalone. Il Museo come era noto ai napoletani, divenuto nazionale con l’Unità d’Italia, assunse l’attuale denominazione di Museo Archeologico Nazionale di Napoli MANN nel 1957.
I vari allestimenti succedutisi nel tempo hanno avuto tutti come fulcro la straordinaria Collezione Farnese, a cominciare dalle celeberrime sculture del Toro e dell’Ercole. C’è poi il patrimonio unico di reperti dai siti vesuviani, compresa la più significativa collezione di affreschi pompeiani. Terza nel mondo per importanza è la collezione egizia, protagonista di un recente riallestimento. Nuova è anche la sistemazione della collezione della Magna Grecia, alimentata fin dal ‘700 dai reperti scavati nei siti magno-greci di tutto il Sud e dall’acquisizione di collezioni private. Pregevolissime anche la Sezione Preistorica, le collezioni epigrafica, numismatica, di gemme, di mosaici e il settore topografico. È aperto al pubblico anche il Gabinetto Segreto con reperti a contenuto erotico da Pompei ed Ercolano. Al di sotto dell’edificio storico, presso la fermata “Museo” della metropolitana, nella Stazione Neapolis, sono esposti i reperti rinvenuti in città durante gli scavi per la costruzione della sotterranea.
Informazioni Utili
Aperto dal mercoledì al lunedì ore 9.00-19.30 – le operazioni di chiusura iniziano alle 19.00
Chiuso il martedì
Biglietto giornaliero intero euro 15 – giovani cittadini Ue tra i 18 e i 25 anni euro 2 – famiglia (2 adulti) euro 27 – speciale (titolare di Artecard) euro 7.50 Gratuito per i cittadini europei e extracomunitari fino a 18 anni, per i docenti e per i portatori di handicap
